lunedì 14 maggio 2012

13 Maggio 2012: ll giorno della festa e dell’addio…ciao capitano!!!



Eccolo, inesorabile è arrivato il momento che in cuor mio speravo non arrivasse mai o perlomeno non così…dopo 19 anni di amore incondizionato il capitano abbandona la sua dama in bianco e nero, o meglio è costretto ad abbandonarla in nome di priorità economiche che mai capirò e che non voglio capire, perché un ventennio d’amore non si può liquidare in nome di un bilancio da ristabilire, perché una vita di dedizione a una sola e unica maglia poteva e doveva essere ripagata diversamente…

Non aveva chiesto poi molto Alessandro Del Piero…con la legittimità che gli competeva di diritto per una devozione senza fine dimostrata di anno in anno; in un mondo fatto solo di fuochi fatui, di falsi idoli e di mercenari, pronti a passare da una squadra all’altra senza battere ciglio, senza l’ombra di un attaccamento alla maglia, ma solo al "dio denaro", aveva semplicemente chiesto di essere una bandiera, di rimanere nell’unica casa che ha conosciuto in 20 anni di agonismo, di indossare fino alla fine un unico colore, quello bianconero, ma ciò non gli è stato consentito, nonostante con l’umiltà e l’educazione che l’ha sempre contraddistinto abbia accettato di rimanere in panchina per una stagione intera, accontentandosi di entrare anche per pochi minuti e risultando sempre e comunque decisivo seppur giocando brevissimi scampoli di partita….



Non posso accettarlo, non ci riesco proprio e le sue lacrime nella sua ultima partita allo Juventus Stadium sono le nostre lacrime…quelle di chi ha lottato con grinta e perseveranza in ogni situazione, da quella più favorevole a quella più sfavorevole, indossando la maglia bianconera come una corazza, cadendo e rialzandosi, ma sempre con dignità, essendo prima uomo e poi campione, ergendosi a esempio di sportività e di vita per chiunque abbia voglia di avvicinarsi a questo mondo un po’ contorto, dove un pallone rotola a ritmi incalzanti, a volte anche troppo e dove la dimensione umana lascia spesso il posto agli interessi, prevaricando rovinosamente sui sentimenti…

L’emozione nei suoi occhi in quei 20 minuti di standing ovation in uno stadio tutto ai suoi piedi, disinteressato completamente di quanto accadeva in campo, l’emozione di ogni spettatore sugli spalti e davanti al televisore, la dice di tutta su quello che è stato Alessandro Del Piero da Conegliano Veneto per la Juventus e per tutto il calcio italiano, di quello che è e sempre sarà…

E’ difficile riassumere 19 anni d’amore, ma li ricordo tutti uno per uno e li custodisco gelosamente in fondo al mio cuore…iniziai a tifare seriamente per la Juve nella sua prima vera stagione da protagonista, quella del 1994-95 e per me non c’è mai stata Juventus senza Del Piero, si è trattato sempre di un binomio indissolubile e inscindibile…ma adesso che è tristemente giunta la parola fine dovrò inevitabilmente abituarmi a farne a meno, anche se non lo avrei mai voluto, anche se con lui se ne va anche un pizzico di quella spensierata ragazzina quattordicenne che gioiva come una matta ai suoi gol…


E’ vero, me lo ripetevo spesso, i campioni passano, ma la Juve resta, solo che se certi campioni possono anche passare, certi uomini non dovrebbero passare mai, uomini come Alessandro Del Piero, quel ragazzino di San Vendemiano che giunse alla corte bianconera per allietare le nostre vite, per ricordarci cosa significasse vincere senza mai perdere un briciolo d’umiltà, senza dimenticare di essere figlio di un’elettricista nemmeno mentre alzava la Coppa dei Campioni…

Nel giorno dei festeggiamenti ufficiali per il trentesimo scudetto, il giorno in cui ci fregiamo della terza stella acquisita sul campo, perdiamo la stella più luminosa  di tutta la storia bianconera, quella stessa che ci saluta come solo lui sa fare, facendo la linguaccia dopo l’ennesimo pallone infilato in rete e alzando con fierezza una nuova Coppa al cielo…e nella speranza di alzarne prestissimo un’altra…


Forse è proprio questo il congedo più bello dal popolo juventino…in un tripudio di coriandoli bianconeri e di cori all’unisono tutti per lui, ma non riesco proprio a dirgli addio, forse perché la parola addio non mi è mai piaciuta, addio che sarebbe stato più dolce, sapendo che le sue scarpette sarebbero state messe al chiodo da capitano della Juventus campione d’Italia, ma i suoi piedi scalpiteranno ancora, anche se per qualcun’altro e non gli si può chiedere di non farlo se è quello che ha ancora voglia e possibilità di fare, d’altronde sarebbe come chiedere al sole di smettere di splendere e a nessuno piace il buio!!!

E allora semplicemente grazie Capitano, nella fiduciosa attesa che tu possa sollevare ancora un trofeo in bianconero, non mi resta che dirti “Ciao”…e prima di cantarti l’ultimo coro, vorrei solo dirti che dal mio cuore non sarai mai “licenziato”, perché il cuore non conosce prezzi o interessi, ma solo sentimenti…è stato un onore tifare per te!!!

Sarò sempre al tuo fianco, io di te non mi stanco, sei la cosa più bella che c’è, Alessandro Del Piero olè!!!!!!!!!!!!!

lunedì 7 maggio 2012

Juventus campione d’Italia per la trentesima volta: Antonio Conte riporta sul gradino più alto del podio la Vecchia Signora!


Dall’inferno al paradiso solo andata, è il biglietto che hanno strappato ieri sera Antonio Conte e la Juventus a Trieste, per una destinazione che aspettavamo da tanto, troppo tempo, per una gioia strozzata in gola da 6 anni, tra fango e ingiustizie d’ogni sorta, tra serie B e settimi posti raggiunti a stento, tra i tentativi vani di chi con difficoltà stava lottando per ritornare grande e per riprendersi prima di tutto la dignità oltre che la competitività, strappate bruscamente dalle assurde sentenze di tribunali pilotati ad hoc.

E’ lo scudetto numero 30, non uno di meno, perché i campionati si vincono esclusivamente sul campo, e ce lo coccoliamo tutto questo bel tricolore che sa di rivincita, con le lacrime agli occhi di chi ha saputo attendere, di chi è caduto e si è rialzato, di chi ha sperato in silenzio, di chi ci ha sempre creduto dal primo all’ultimo turno di questo campionato, di chi quando ha sentito pronunciare il nome di Antonio Conte come possibile allenatore della Juventus, ha già sentito forte nell’aria il profumo della vittoria, sapendo bene quanto questo ragazzo salentino, il nostro Capitano di tante battaglie, avesse la voglia di vincere ben incorporata nel suo Dna…

Questo titolo è soprattutto suo, perché ci ha creduto dal primo all’ultimo istante, ha portato avanti con coraggio e determinazione le sue scelte, ha rinvigorito e ridato stimoli a giocatori che sembravano aver perso la bussola, ha esaltato le qualità di talenti che faticavano ad esplodere, ha dato compattezza ad un gruppo di vecchi e nuovi elementi, si è appoggiato all’esperienza di campioni blasonati, ergendoli a vice-allenatori, ha restituito a tutti noi la gioia di tifare Juve, semmai se ne fosse andata via, oltre al piacere di vederle giocare un calcio-champagne che unitamente ai risultati ci ha portato lassù, più in alto di tutti, da imbattuti, fino alla conquista della terza stella!!!


Ancora fatico a crederci, ma è una splendida realtà, siamo Campioni d’Italia per la trentesima volta e la mia fierezza e il mio orgoglio di tifare per questa squadra vanno alle stelle… E’ così che mi viene spontaneo pensare a quella bambina che iniziò a sostenere la Juve tanto tempo fa, quella stessa che andava a fare i cortei col suo papà a soli due anni, ancora inconsapevole di quante soddisfazioni la scelta di essere juventina le avrebbe dato, quella che a 18 anni volle a tutti costi la torta a forma di maglia bianconera, quella che sfidò l’Olimpico e la curva sud bardata di sciarpe e t-shirt juventine, quella stessa che con la follia dei suoi 32 anni suonati stamattina è uscita a comprare il giornale a Firenze con la sua maglietta bianconera addosso con la voglia di fare a tutti “ciao ciao” con la manina!

Dunque non posso fare a meno di ringraziare per primo il mio papà che se non mi avesse trasmesso questa fede così forte, così vera, così viscerale, ora non sarei qui a festeggiare e non lo sarei stata in tutti gli anni dei precedenti trionfi da me vissuti, e soprattutto non sarei quella che sono, con la mia sana pazzia di dimostrare la mia juventinità in ogni ambito e in ogni luogo, e la mia fierezza di essere, da tifosa, parte integrante di questa meravigliosa squadra…

E i miei grazie vanno ovviamente ad ogni singolo componente di questa immensa compagine che della forza e della coesione del gruppo ha fatto la sua arma vincente, basti vedere che hanno segnato davvero tutti, portieri esclusi, per farci capire la straordinarietà di questa squadra e la dimostrazione che a volte non è necessario avere un unico top player per andare avanti, ma ogni individualità, messa insieme, può fare la differenza!!!


Grazie ai mastini della difesa, tra l’altro la migliore del torneo, su tutti l’indiscutibile bandiera Buffon, il roccioso Chiellini, il muro di Berlino-Barzagli, e perché no anche il giovane Bonucci, nonostante alcune incertezze di troppo, puntualmente recuperate con gol-pesanti….

Grazie al motorino svizzero Lichtsteiner, a Caceres, che ogni qual volta sia stato chiamato in causa ha saputo ripagare la fiducia anche con reti decisive, a Paolino De Ceglie, la cui crescita è stata evidente; grazie alla nostra cabina di regia guidata sapientemente dal metronomo Andrea Pirlo, sempre impeccabile, e dal principino Marchisio, nella stagione della consacrazione, grazie a re Artù Vidal, la vera rivelazione, con la sua grinta e i suoi siluri infilati in rete.

Grazie a Simone Pepe, per la sua splendida rovesciata alla Lazio e per altro ancora, grazie alla “pulce di Talla” Giaccherini, la vera scommessa di Conte, l’umile soldatino, approdato dalla gavetta al trono d’Italia, grazie a Mirko Vucinic che in un’alternanza di luci e ombre ha saputo comunque illuminarci nei momenti-chiave, a Mitra-Matri che nella prima parte della stagione ha fatto la differenza, a Fabio Quagliarella, sempre pronto agli ordini di mister Conte, e perché no anche a Marco Borriello, il cui taglio di capelli rimane sempre discutibile, ma che ben stimolato da Capitan Antonio ha saputo ritrovare il gol proprio quando serviva…


E l’ultimo grazie, ma non in ordine di importanza, va a lui, alla nostra storia, alla Juventus in persona, Alessandro Del Piero, grazie alla sua paziente attesa in panchina, alla sua umiltà di non chiedere niente di più, alla sua capacità di entrare in campo e dare sempre il meglio, di realizzare gol fondamentali nonostante pochi scampoli di partita giocati, di regalarci sempre e solo perle di classe e di farci asciugare gli occhi ieri sera per delle lacrime che mentre osservavano il suo volto fiero, ma triste, erano intrise di  gioia e di tristezza allo stesso tempo, e di amara consapevolezza che questi saranno quasi certamente i suoi ultimi 13 giorni in casa bianconera…

Come nella migliore delle sceneggiature di un film, la parola fine alla corsa scudetto l’ha messa involontariamente l’Inter, forse per un disegno divino, quasi a doverci restituire quanto in gran parte anche loro ci hanno tolto, ma l’inizio di questa fantastica pellicola e tutto l’intero svolgimento delle scene successive, siamo stati solo noi a girarlo e allora riguardiamoci ancora una volta questo colossal e godiamoci istante per istante, ma non fermiamoci qui e iniziamo subito a scriverne il sequel…e intanto Allegri non canta più!!!

Infine come sempre Forza Juventus, più che mai orgogliosa di essere con te Campione d’Italia 2011-2012…

giovedì 3 maggio 2012

Juventus-Lecce 1-1: errare è umano, non diventiamo come i tifosi del Genoa!!!



Sono davvero arrabbiata e delusa all’indomani delle vicissitudini occorse ieri sera allo Juventus Stadium, ma non per i preziosi due punti persi contro un Lecce in odore di retrocessione, quanto per l’atteggiamento negativo e le parole pesanti come macigni, proferite da parte di “cosiddetti” tifosi juventini che, come è consuetudine, al primo evento negativo, al primo intoppo di una stagione finora ineccepibile, hanno il coraggio di criticare Antonio Conte in primis e Gigi Buffon in secondo luogo, pronti dunque a scendere dal carro e a risalirci rapidamente nel caso di un’eventuale vittoria…

Ma che razza di tifosi siamo se di fronte a un errore come quello che ha portato al pareggio del Lecce, per quanto assurdo, ci permettiamo di insultare un campione come Buffon, accusandolo di essere finito o ancora peggio di aver ordito qualche misteriosa “combine” e di aver volontariamente commesso quello sbaglio fatale???

Ma ci ricordiamo chi è il nostro numero 1, rammentiamo bene il fatto che sia sceso in serie B con noi, nonostante tutte le richieste provenienti dalle migliori squadre al mondo? Dimentichiamo che con le sue parate ci ha portato sul tetto del mondo, regalandoci un titolo che non vincevamo da tempo immemore? Ci scordiamo che se siamo attualmente la miglior difesa del campionato e siamo ancora imbattuti è soprattutto grazie ai prodigi da lui compiuti?
Purtroppo nel calcio molto spesso la memoria è corta, e il passaggio dalla polvere all’altare e viceversa è piuttosto repentino…se il giorno prima sei un campione, quello dopo sei già una pezza vecchia da buttare…ormai questa sembra essere diventata una legge…

Ma io mi oppongo a questo tipo di sistema, non è questo essere tifosi!!! Ci chiamano sostenitori, proprio perché il nostro unico e solo obiettivo dovrebbe essere sostenere la nostra squadra del cuore nel bene e nel male, anche nei momenti più difficili, perché è facile essere accaniti fan quando si vince e voltare subito le spalle al primo ostacolo incontrato…che poi francamente di male in questa squadra finora ne ho visto ben poco!!!

A chi, come me in questi lunghi sei anni di digiuno, dopo il fango e le ingiurie piovuteci addosso, è stata accanto nonostante tutto a questa squadra, avendo la pazienza di aspettare a ritornare grandi e di soffrire comunque nel frattempo per risultati non proprio consoni al nostro blasone, appare alquanto ingiustificato e fuori luogo rivolgere critiche severe ad una compagine e ad un allenatore che ci stanno regalando un sogno…

Sono esseri umani e gli errori capitano a chiunque, la perfezione non è data a nessuno, dunque se non vogliamo davvero diventare come i tifosi del Genoa, perché se si continuano a dire certe fesserie, rischiamo veramente di toccare quei livelli di anti-sportività e di anti-tifo, basta coi giudizi insindacabili e con le sentenze emesse prima del tempo…

Non siamo certo il Barcellona, ma coi nostri poveri mezzi siamo lì in alto, che sia un punto di distacco o che siano tre, ci siamo e tutto quello che possiamo fare è solamente dire grazie a un allenatore che ci ha restituito il piacere di vedere giocare la Juventus a livelli nei quali non si vedeva da tempi ormai remoti, che ha ridato stimoli a giocatori che non ne avevano più, che ha saputo esaltare le doti di ragazzi promettenti, trasformandoli in campioni veri e che ha creato dal nulla un gruppo unito e compatto con una incredibile fame di vittoria…

Primo posto in classifica, finale di Coppa Italia conquistata, accesso ampiamente acquisito in Champions League, avete ancora il coraggio di dire che Antonio Conte ha fallito o siete in grado di ammettere che quello che ha fatto finora ha del miracoloso?

E poi vi ricordo che il campionato non è ancora finito, mancano ancora due giornate prima del verdetto finale, due partite che Conte preparerà nei minimi dettagli e che non avrà la minima intenzione di perdere, perché lui è un vincente, lo ha sempre ampiamente dimostrato e i sogni non si limita ad accarezzarli, semmai a realizzarli!!!

E se ci saranno somme da tirare, lo faremo il 13 maggio, adesso limitiamoci a supportare al massimo la nostra squadra del cuore, usando la bocca solamente per incitarla e non per insultarla vanamente!!! E’ questo che fanno i veri tifosi!!!

Forza Juventus, ora più che mai!!! Sempre fiera e orgogliosa di tifare per te!!!