giovedì 27 settembre 2012

44 risultati utili di fila: ma quale crisi???Siamo esseri umani, non marziani…



2 a 2 allo Stamford Bridge, in casa del Chelsea campione d’Europa, 2 a 0 contro il Chievo allo Juventus Stadium, 0 a 0 contro la Fiorentina all’Artemio Franchi, 2 pareggi e una vittoria, il tutto in meno di 10 giorni, vi sembra che la Juve sia in crisi? No direi proprio di no, visto che i risultati utili salgono a 44 in campionato, i gol presi sono sempre meno e le rimonte, vedi quella di Londra, dove la sconfitta sembrava cosa fatta ed il carattere e la grinta ci hanno consentito di ribaltare una situazione per chiunque altro utopica, ci ha restituito di fatto la dimensione di una squadra per la quale il concetto di sconfitta non ha proprio motivo d’esistere…

Eravamo consapevoli che la Champions ci avrebbe fatto spendere maggiori energie e che la condizione non sarebbe stata fresca come lo scorso anno, quando di fatto lottavamo principalmente su un fronte, dunque di che meravigliarsi se Mozart Pirlo comincia a sbagliare qualche nota, se Vidal e Marchisio hanno bisogno di respirare, dopo tanto fiato sprecato, se Chiellini, Barzagli e Bonucci non appaiono talvolta così precisi???



Sono esseri umani e chiunque con un simile tour de fource sarebbe sicuramente sfiancato…considerando anche l’alto numero di nazionali in squadra, gli appuntamenti per i nostri sono e saranno addirittura maggiori, dunque le forze cominceranno sempre più a venir meno, ma questo non deve preoccuparci minimamente, vista la sapiente regia di Conte e Carrera che finora, optando per il turnover, hanno consentito in qualche modo di recuperare aria ai polmoni dei nostri campioni…

Andando avanti gli impegni saranno sempre più fitti e consistenti e dunque dovremo affidarci ad ogni singolo componente della rosa per ovviare a possibili segni di cedimento, ci sarà modo e spazio per tutti di mettersi alla prova  e dimostrare fino in fondo il proprio valore…

Ne è un esempio Quagliarella, in attesa da mesi di trovare la sua collocazione, ai margini della squadra e sul mercato per tutta l’estate, ha continuato ad allenarsi con serenità, attendendo la sua chance che puntualmente è arrivata quando meno se l’aspettava e nel momento topico della stagione…contro il Chelsea è stato buttato nella mischia e in un batter d’occhio, nella bolgia dello Stamford Bridge, si è reso decisivo con una rete splendida che ha sancito di fatto il pareggio bianconero! Col Chievo ha saputo ripetersi partendo titolare e realizzando una doppietta che l’ha riconsacrato agli occhi di tutti i tifosi bianconeri che comunque non hanno mai smesso di sostenerlo…



L’abnegazione di Quagliarella è il simbolo di una Juve che sa attendere, lavorando pazientemente dietro le quinte e dando l’anima ogni qual volta si entri in campo, mantenendo sempre grande umiltà seppur nella consapevolezza della propria forza…

La flessione contro la Fiorentina, contro la quale abbiamo comunque acciuffato un punto, non deve destare preoccupazioni, perché è una normale conseguenza di una stagione a ritmi serratissimi…se ciò nonostante non abbiamo consentito alla squadra di Montella, tra l’altro molto ben messa in campo, di pervenire al gol, evidentemente nella stanchezza generale, qualcosa di buono l’abbiamo fatto…

Quando le gambe latitano c’è in ogni caso la testa a ricordarci chi siamo e a consentirci di opporci con tutta la nostra volontà alla sola idea della sconfitta…è questa la nostra forza ovvero la mentalità vincente e quella voglia di portare punti a casa sempre e comunque e ad ogni costo; d’altronde è proprio quello che ci ha sempre trasmesso il nostro condottiero che anche dalla tribuna più lontana d’Italia, anche dalla vetta più alta del mondo continuerà a lasciare la sua impronta evidente su questa squadra…

Dunque non esiste nessun caso-Pirlo, può mai essere un problema un giocatore del suo calibro? Nè tantomeno esiste una crisi-Juve, c’è solo una rosa di “umanissimi” giocatori che risentono di ritmi altissimi, ma che da veri professionisti sono già sul campo di allenamento per ritrovare la forma ideale e preparare in tutta serenità la prossima importante sfida contro la Roma…



Pertanto rincuoriamo gli animi e rimbocchiamoci le maniche…c’è un’imbattibilità da difendere e un primato da mantenere, sebbene in coabitazione col Napoli…non abbiamo nessuna intenzione di mollare la vetta, da 44 giornate a questa parte la vista da lassù continua ad aggradarci non poco e non permetteremo a nessuno di levarci questo piacere!!! L’odiato boemo è avvisato, la Vecchia Signora non si ferma, né ora né mai!!!

Forza Juve sempre e comunque!!!

mercoledì 19 settembre 2012

Alessandro Del Piero: giocare per vivere…quando un pallone è tutta la tua vita!!!



Per mesi ho atteso di avere quel libro, il tuo libro…dove si narra di te, si narra di noi…ed ora che ho già finito di leggerlo, vorrei non averlo finito mai, vorrei continuare in eterno quel dialogo iniziato tra me e te, tra te e noi, 19 anni or sono, tra emozioni e sensazioni senza tempo che solo a ricordarle mi tornano i brividi…

Quelle 115 pagine non svelano alcuno scoop, come qualcuno avrebbe voluto, ma d’altronde tale termine non ha mai avuto a che vedere con te, con quello che è sempre stato il tuo stile inconfondibile, fatto di pacatezza e genuinità; quelle pagine parlano solo e semplicemente di Alessandro, un ragazzino per il quale il pallone era la vita ed era felice anche al solo pensiero di giocare, un giorno non troppo lontano, in un grande stadio...



Alessandro da Saccon di San Vendemiano sognava, sognava tanto e nei suoi sogni c’era sempre un pallone e una rete che si gonfiava, mentre una platea gremita lo applaudiva fragorosamente…d’altronde a quel tempo gli era consentito solo sognare, perché un papà elettricista e una mamma che si spaccava la schiena a pulire in tutte le case del paese, lo tenevano coi piedi ben piantati per terra, già consapevole che senza il sacrificio e il sudore della fronte si ottiene ben poco  e nulla mai ti è regalato…

Quel sogno ha saputo coltivarlo, partendo da una pallina da tennis tra le sedie di casa, fino a una doppietta al Santiago Bernabeu con tanto di standing ovation…e non gli è costato poco, perché non si diventa di colpo campioni, non in un batter d’occhio, ma dopo una moltitudine di ostacoli da sormontare uno per uno!!!

Dai primi calci in oratorio alle giovanili del Padova il passo è stato breve perché la stoffa già c’era, ma non era ancora un punto di arrivo, era solo l’inizio di un carriera che poi sarebbe stata sfolgorante…e poi non tutto è stato rose e fiori, come spesso può sembrare la vita di un calciatore…a 13 anni non è facile staccarsi dalla propria famiglia e tuffarsi in una realtà ben più grande e ben diversa, fatta di allenamenti continui, di tanto lavoro, di tante rinunce…

Alessandro in fondo era un ragazzino e lasciare la sua casa, la sua famiglia, i suoi amici più cari, non fu certo facile, però quel fuoco sacro era già dentro lui, ardente come non mai, ed è proprio in quei momenti che con grande sofferenza metti da parte i sentimenti e indossi una sorta di corazza che ti proteggerà dai rimpianti, dalla nostalgia e dalle insidie che la solitudine a volte può portarti…E’ una specie di autodifesa che parte spontanea quando un sogno è talmente grande da volerlo tutelare ad ogni costo…



Gli anni a Padova non furono subito semplici, quel ragazzino timido non si lamentava, ma scalpitava per la voglia di giocare e questo non sempre avveniva, la tentazione di mollare tutto lo prese più volte, ma quella passione incontenibile lo indusse a desistere e a continuare a lottare per ritagliarsi il suo posto nell’impenetrabile mondo del calcio…

E venne il giorno in cui tutti gli sforzi furono premiati, ci vuole tempo e pazienza, ma prima o poi accade per tutti…perchè la pazienza è proprio come una tela di Penelope, un giorno la tesserai di più, l’altro la sfilerai, perché ogni giorno è diverso dall’altro e quando perderai la fiducia, sarà come se avessi finito il filo…

E Alex un bel dì ricomincio ad usarlo quel “telaio”, perché quando proprio a te, cresciuto a pane e Juventus, col mito di Platini, col suo poster in camera, ti si presenta davanti un tal Boniperti chiedendoti se ti faccia piacere andare a giocare nella Vecchia Signora, nella regina del calcio italiano, allora il cielo lo tocchi con un dito e cominci a volare, perché il tuo sogno comincia ad assumere le sembianze della realtà, quella stessa solamente accarezzata più volte con la mente, mentre giocavi nel campetto dietro casa e con la fantasia vincevi lo scudetto, la Champions e tutti invocavano il tuo nome…



La risposta di Alessandro la conosciamo tutti ed è stato il “Si” più importante per tutti noi, quello stesso che ha coronato una storia d’amore di quasi 20 anni, fatta di dedizione a un’unica maglia, di vittorie indimenticabili, di colpi di classe pura, di ascese e discese, ma sempre e solo al nostro fianco…

Quel ragazzino timido, di strada ne ha fatta tanta e in questo ventennio in bianco e nero è cresciuto accanto a noi, ci ha presi per mano e ci ha portati sulle vette più alte d’Italia, d’Europa e del mondo, ci ha riempito il cuore di orgoglio e di emozioni, gli occhi di lacrime di gioia e ci ha coccolati in un sogno durato quasi una vita, bruscamente interrotto il 30 giugno di quest’anno, quando uno stupido pezzo di carta ha sancito la fine di un idillio meraviglioso, che comunque non finirà mai, perché non sarà la scadenza di un contratto a cancellare quello che Ale è stato per noi e sempre lo sarà…

                                                                                              
La sua ultima decisione, quella di avventurarsi dall’altra parte del mondo pur di escludere qualsiasi remota possibilità di scontrarsi con la Juventus, la sua Juventus, è l’ennesima prova di un amore incondizionato, di un rispetto che commuove nei confronti della  squadra che è stata tutto per lui; è un ulteriore prova di quanto nella sua esistenza abbia sempre e solo camminato nell’umiltà, scindendo Alessandro da Del Piero, mettendo sempre al primo posto l’uomo e poi il calciatore, non facendosi mai travolgere dal mare della fama, ma rimanendo sempre e solo Alessandro da Saccon, quel ragazzino che distruggeva il salotto di casa iniziando a tirare i primi calci ad un pallone con la chiara consapevolezza che non avrebbe smesso mai più, ma avrebbe continuato a giocare ancora, ancora e ancora…


lunedì 17 settembre 2012

Genoa-Juventus 1-3: Juventus a due facce scuote un Genoa arrembante, e ora tutti a Londra!



Inizio col dare i numeri e non perché sia pazza, ma perché questa Juve dall’anima indomita come quella del suo condottiero, non si ferma davanti a niente e a nessuno ed è capace, come ieri, di ribaltare una partita che sembrava mettersi decisamente male, trasformandola nell’ennesima prova di forza, nell’ennesima apoteosi bianconera…

42 risultati utili di fila in campionato, ripeto, non sono bazzecole…sono la dimostrazione di una squadra forte, caparbia e mai arrendevole che sa farsi valere anche nelle situazioni apparentemente più critiche, capovolgendo risultati e prestazioni come non mai. Il match di Marassi ieri ne è stato un’ampia dimostrazione, palesando, a chi ancora ci spera, che non bisogna darci per morti anzitempo, perché abbiamo 7 vite come i gatti e la parola sconfitta non fa proprio parte del nostro vocabolario…

Complici gli impegni infrasettimanali in nazionale, Carrera & Conte optano per il turnover, considerando che mercoledì ci aspetta anche il Chelsea nel nostro graditissimo ritorno in Champions, dunque in campo spazio a Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Caceres (al ritorno dal grave infortunio patito in estate), Marchisio, Pirlo, Giaccherini e De Ceglie a centrocampo, Matri e Giovinco in attacco.

Si parte e il Genoa appare subito parecchio pimpante, forte dei neo-acquisti, tra l’altro ex bianconeri, Immobile e Borriello, coppia offensiva prescelta da De Canio. Ed è proprio l’ariete campano a farci tremare per primo, da un errore di Bonucci parte l’occasione genoana col forte sinistro dell’attaccante che si posiziona fortunatamente solo a lato. Pericolo scampato, ancora per poco!

Inizia infatti l’Immobile-show, il giovane Ciro prima fallisce un gol fatto, neutralizzato prontamente da Buffon, ma al secondo tentativo purtroppo non sbaglia, il suo destro angolato dall’interno dell’area spiazza infatti super-Gigi che nulla può mentre il pallone s’infila in rete per l’inaspettato 1 a 0 rossoblu.




La Juve appare stanca, 15 nazionali in squadra non sono pochi e qualche defaillance è più che giustificata, per cui non riesce ad avere la sveglia nemmeno dopo la rete subita, è ancora il Genoa infatti ad affacciarsi dalle parti di Buffon, prima con Jankovic e poi con Borriello, sul quale tempestivo è l’intervento di Bonucci a tamponare il tiro.

De Ceglie, sulla sinistra, appare molto propositivo, anche Caceres a destra, ma pecca spesso d’imprecisione, la sua forma evidentemente è ancora lontana dall’essere. Giovinco ha qualche guizzo là davanti, mentre Matri si divora un gol facilissimo, dopo uno splendido assist di Giaccherini, sempre molto volenteroso.

Nulla da fare, non riusciamo a pareggiare e il primo tempo si chiude così sul vantaggio per i genoani, anche meritato direi. Attendiamo la scossa che prontamente verrà data da mister Conte, sebbene a distanza, ma siamo fiduciosi che qualcosa cambierà.

Al ritorno in campo troviamo gli stessi undici della prima frazione di gioco, ma è lampante la marcia in più dopo la strigliata subita, grinta, cuore e carattere rispuntano come i fiori in primavera ed è davvero un bel vedere per noi, finalmente!

Il Genoa comunque non demorde, nonostante l’offensiva bianconera, i pali colpiti da Borriello e Sampirisi ci mettono in ansia, mentre Giovinco, sfortunato, colpisce in pieno la traversa. Proviamo e riproviamo, ma il pari non arriva, dunque corsa ai ripari, dentro Vucinic e Asamoah per De Ceglie e Matri, non troppo convincente. Di lì a poco la mossa si rivelerà azzeccata…

Al 18’ è ancora il Genoa ad impensierirci con Bertolacci (di nuovo lui), ma Buffon, memore dell’erroraccio che ci portò in affanno nello scorso finale di stagione, si “vendica” brillantemente, respingendo con grande prontezza di riflessi…parte così il contropiede juventino, Vucinic, palla al piede, la mette in mezzo al centro dell’area per Giaccherini che di destro infila in rete per l’atteso 1 a 1 bianconero! Grande Giak, umiltà e grinta da vendere come sempre, e grande Vucinic, quando il suo genio esplode non ce n’è davvero per nessuno!

Si riparte, e la Juve sembra aver ripreso finalmente la partita in mano; nel frattempo Asamoah s’invola verso l’area genoana e Sampirisi, in forte ritardo, lo atterra, è rigore sacrosanto, dal dischetto Vucinic che “ruba” il pallone a Pirlo e a Giovinco e non tradisce, trafiggendo la porta di Frey per il vantaggio juventino! Eccola la Juve che conosciamo, brillante e mai doma, eccoli i campioni d’Italia, bentornati!!!




Il Genoa a questo punto è esausto e lascia la partita ai bianconeri, è ancora l’asse Vucinic-Asamoah a confezionare l’ennesima perla, il montenegrino impacchetta un assist al bacio per l’ex udinese che da due passi non può far altro che spingere il pallone in gol per il 3 a 1 bianconero.
L’ingresso di questi due campioni si è rivelata la chiave di un successo che faticava ad arrivare, ma servivano poi tanto questi top player? Ad oggi, ritengo proprio di no, perché la nostra rosa rimane competitiva e gli acquisti fatti, soprattutto a centrocampo, risultano finora più che adeguati!

La Juve targata Conte/Carrera porta dunque a casa 3 punti importanti su un campo difficile e contro una squadra che ha dimostrato di poter dire la sua in questo campionato, se il primo tempo è da dimenticare, il secondo ha dimostrato ancora una volta le innumerevoli risorse di una compagine la cui mentalità rimane sempre e solo vincente…

Ora la testa e il cuore sono a Londra per il ritorno in Champions dopo anni di digiuno, i brividi partiranno spontanei alle note di quella musica che conosciamo fin troppo bene…Ma l’emozione non dovrà tradirci, la concentrazione dovrà essere al top contro un Chelsea che, seppur non in grandissimo spolvero in questo periodo, rimane il campione d’Europa in carica e come tale da rispettare…

Dunque, pronti, partenza via, tutti a Londra alè…mentre un pezzo del nostro cuore comincia a sgambettare tra i canguri…good luck our captain!!!!

Forza Juve sempre e per sempre!!!

lunedì 3 settembre 2012

Al Friuli è sempre grande Juve, 4 gol per continuare a volare!!!



41 risultati utili di fila non sono bazzecole, 41 risultati utili di fila parlano chiaro e la dicono lunga su chi comanda da un anno a questa parte, ovvero una sola e unica squadra che non ha bisogno né di aiuti arbitrali, né di null’altro e che legittima ogni giorno di più una superiorità che palese è dir poco. 

Dunque cominciate a tacere, e se possibile a inchinarvi di fronte alla regina del calcio, alla Vecchia Signora che è tornata a regnare, con la ferma intenzione di non smettere mai più!
Anche a Udine, campo notoriamente infausto negli ultimi anni, ancora senza il nostro condottiero, confinato nelle tribune di tutta Italia, abbiamo macinato gioco e risultati, incutendo paura sin da subito agli ospitanti friulani.

Qualcuno dirà e ha già ha detto che il risultato è stato falsato da un rigore e un’espulsione a nostro favore, perché si sa, quando si tratta di noi, le polemiche sono comprese nel pacchetto, ma i 3 gol successivi ritengo abbiano decisamente smontato qualsiasi oscura trama, evidenziando la veridicità di un risultato finale più che meritato da parte nostra.

Il modulo scelto dalla premiata ditta Carrera-Conte è sempre il vincente 3-5-2, col rientrante Buffon tra i pali, coadiuvato dal trio Barzagli, Bonucci, Chiellini, quest’ultimo ugualmente al ritorno in campo dopo l’infortunio riacutizzatosi agli Europei. Nel centrocampo delle meraviglie prendono posto Lichtsteiner e Asamoah sulle fasce, con Pirlo, Marchisio e Vidal in mezzo, in attacco spazio a Vucinic e a Giovinco, recuperato dal lieve infortunio subito nello scorso match col Parma.

Pronti via e dopo qualche minuto accade il misfatto, Giovinco imbeccato da un super assist di Pirlo s’invola verso l’area avversaria, ma gli piombano addosso prima un difensore, Danilo, e poi lo stesso portiere friulano Brkic, per l’arbitro è rigore (sacrosanto) ed espulsione per fallo da ultimo uomo (discutibile). Dal dischetto si presenta l’impavido Vidal, reduce dal penalty fallito nella partita di sabato scorso, ma stavolta non tradisce e il neo-entrato numero 12 udinese è battuto. E’ l’uno a zero juventino, palla al centro e si riparte.

I friulani, in 10 contro 11, si difendono, ma i nostri non stanno a guardare, Asamoah è sempre tra i più ispirati, a conferma del fatto che la campagna acquisti di Marotta non è stata poi così pessima. Gli spazi si aprono, le occasioni non mancano, ma per il raddoppio bisogna attendere l’extra time, al minuto 45’ + 1’ Mirko Vucinic da poco fuori area sfodera una genialata delle sue, infilando il 2 a 0 per i campioni d’Italia che chiudono quindi in vantaggio la prima frazione di gioco.

                               


Al rientro in campo, col medesimo 11 iniziale, è tempo per il Giovinco –show: la Formica Atomica fuga ogni dubbio sul suo riscatto dal Parma, evidenziando che forse in fondo di un top player non avevamo tutto questo bisogno, siglando due reti in pochi minuti, la prima su respinta del portiere, dopo uno splendido inserimento di Marchisio, sempre impeccabile, e la seconda con un bel diagonale depositatosi efficacemente in rete, per il gol del 4 a 0 della Juventus.

Al 70’ il discorso “3 punti” è già chiuso, ma l’Udinese ha un impeto di rivalsa e realizza il gol della bandiera con Lazzari, sull’unica sbavatura di Barzagli & co. Non servirà a nulla perché il risultato finale dice Juve 4, Udinese 1! I campioni d’Italia continuano a volare e inviano un messaggio chiaro a tutti gli avversari: da queste parti non si passa, provate a fermarci!!!

Archiviato il campionato, almeno per il momento è già tempo di nazionale, tra i convocati, guarda un po’ figura come al solito un bel blocco Juve, cioè quelli che rubano, che hanno i rigori a favore, che omettono le denunce, e che rappresentano l’origine di tutti i mali dell’universo, di cui però, la Figc, la stessa che continua ad accusarci, ha sempre un gran bisogno per salvarsi quel poco di faccia che ancora le rimane… sono i paradossi del calcio italiano, i paradossi della vita, ma noi andiamo avanti per la nostra strada, sempre a testa alta, sempre con tre stelle sul petto!!!

Forza Juve sempre e per sempre!!!