domenica 11 dicembre 2016

Daniele da Ponte a Moriano, il nuovo bomber della Juve


Metti l’assenza di fior di giocatori, metti la necessità di far fronte ad un’emergenza senza fine in un periodo delicatissimo tra impegni di ogni sorta e molto vicini l’uno all’altro, ed ecco che lì dalla panchina arriva il giocatore di cui hai bisogno, difensore per mestiere, ma attaccante all’occorrenza, capace di dar man forte ad una squadra già forte, ma arricchendola grazie a qualità innegabili in suo possesso, non solo tecniche, ma anche umane.

Daniele Rugani, prima di essere un gran giocatore, elegante, corretto e anche con uno spiccato senso del gol, molto spesso di testa, è soprattutto un bravo ragazzo. A Ponte a Moriano, piccola realtà alle porte di Lucca, lo conoscono tutti e se provi a nominarglielo brillano loro gli occhi. Daniele è il loro orgoglio, un giovane che con sacrificio e dedizione ce l’ha fatta nei mattini a scuola e i pomeriggi fatti di sport, a partire dall’età di sei anni quando il calcio era già la sua vita.

Una lunga trafila nelle giovanili dell’Empoli e poi la Juventus, il sogno di chiunque ami il calcio, prima l’acquisto della metà del cartellino nel 2013, e poi altre due stagioni a farsi le ossa nella provincia toscana prima di approdare definitivamente alla corte della Vecchia Signora.

Dal 2015 Daniele è un giocatore bianconero a tutti gli effetti, utilizzato col contagocce, considerata la concorrenza di campioni del calibro di Bonucci, Barzagli e Chiellini, Allegri comincia a impiegarlo, appena le circostanze lo richiedono, ed il ragazzo, aspettando in silenzio e senza polemiche il suo turno, si fa trovare sempre pronto, palesando tutte quelle qualità per cui la Juve ha deciso di puntare su di lui: interventi puliti e puntuali, forza fisica e capacità di avanzare palla al piede, oltre ad un gran colpo di testa.

E anche quest’anno, in una Juventus falcidiata dagli infortuni, è arrivato il momento di Rugani, dimostratosi più che mai concreto, più che mai utile alla causa bianconera, e con la classe e l’efficacia che continuano a contraddistinguerlo, dopo il gol realizzato in campionato con l’Atalanta è giunto anche il primo gol in Champions con la Dinamo Zagabria, a chiudere una partita fondamentale ed a suggellare il passaggio del turno dei bianconeri come primi in classifica nel loro girone.

Un momento speciale e unico per Daniele che conserverà sempre nello scrigno dei ricordi più preziosi. E per festeggiare questo importante traguardo, sono arrivati a Torino anche i suoi più cari amici, perno fondamentale della sua vita insieme alla sua famiglia e alla sua amata Michela.

Appena può anche Daniele scappa a casa, a riabbracciare tutti, per non perdere il contatto con la realtà, per non dimenticarsi da dove è venuto, perché anche se oggi è un giocatore della Juventus e della nazionale italiana, è e rimarrà sempre Daniele da Ponte a Moriano, e chi è passato dalla Juve lo sa che qui prima che campioni sul campo, bisogna esserlo nella vita e l’umiltà è una dote fondamentale per vincere il campionato più importante, quello dell’umanità.

Forza Daniele, continua così! E siccome l’appetito vien mangiando, un bel gol nel derby della Mole oggi ci starebbe tutto!!!

lunedì 4 luglio 2016

C’erano una volta i campioni e gli uomini…Germania-Italia e non solo!


Germania-Italia a Euro 2016, ennesimo triste capitolo della storia della nostra nazionale, ennesima sconfitta che brucia, non tanto per l’eliminazione in sé che ci sta, ma per come è arrivata e per il modo in cui certi giocatori si sono comportati in un momento fondamentale per il nostro cammino agli europei…

Premesso che si sia già trattato di un miracolo riuscire ad arrivare ai quarti con una squadra dal tasso tecnico più basso di tutta la storia del calcio italiano, e che Antonio Conte abbia dato vita a una piccola impresa in virtù dei calciatori che aveva a disposizione, ma ciò che fa più rabbia è l’atteggiamento dimostrato da qualcuno proprio in occasione dei rigori, epilogo di una partita tutto sommato equilibrata, dove a tenerci a galla più che le giocate degli attaccanti sono state quelle dei difensori, i veri fuoriclasse di questa competizione continentale…

Per carità, si potrebbe dire di tutto: “prova a trovarti tu dal dischetto con davanti uno dei portieri più forti al mondo”, “prova tu a rimanere lucido mentre ti giochi un europeo”, ma c’è modo e modo di agire e ci sono situazioni dove devi comportarti da uomo e non da ragazzino viziato, e allora passi per Zaza che era entrato da un minuto e che ha avuto l’onere di tirare uno dei primi rigori, purtroppo sbagliandolo, e per Bonucci che già ne aveva realizzato uno, tenendoci in partita, ma Graziano Pellè, chi è costui? Come si è permesso di sfidare Neuer, al momento del suo rigore, con l’atteggiamento da sbruffoncello della peggior categoria?

Caro Pellè, non ti ho mai sentito nominare prima che Conte avesse l’ardire di convocarti!!!!Ti chiami forse Roberto Baggio, Francesco Totti o Alessandro Del Piero?Quali recondite motivazioni ti hanno portato a sfidare uno che ha vinto tutto nella sua carriera, mentre tu hai fatto qualche gol col Southampton, neanche stessimo parlando del Real Madrid? Ma di che cucchiaio stavi parlando? Quello che conservi nella cassettiera della tua cucina? No, perché poi il risultato si è visto e hai fatto la figura del gigante nella fiaba dei tre capretti furbetti, quella stessa che c’insegna che a far gli sbruffoni, prima o poi si finisce male!

E per un "ominicchio impomatato" ci sono stati però tanti uomini veri, Gigi Buffon, Andrea Barzagli, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, la nostra granitica difesa che ha tolto più di una castagna dal fuoco ad Antonio Conte…Le lacrime di questi campioni, ultimo baluardo di un calcio di qualità e di sostanza, che hanno lottato fino all’ultima goccia di sudore per rendere onore alla maglia indossata, fanno riflettere sul livello che l’italico pallone ha ormai raggiunto, dove a tenere alta la bandiera è la sola Juventus, unitamente a poche altre squadre…

A 10 anni da Berlino, di cieli azzurri se ne vedono ben pochi, e la sVentura è dietro l’angolo, ci vorrebbe una rivoluzione a partire dall’alto perché il pesce puzza sempre dalla testa, anche perché su una federazione che rifiuta Lippi e accetta Tavecchio ci sarebbe non da riflettere, ma da scrivere un’enciclopedia…

Scusate la schiettezza, e se ho offeso qualcuno chiedo venia, ma il pallone è il mio giocattolo preferito e guai a distruggere un giocattolo a un “bambino”…ci hanno provato nel 2006, ma non ci sono riusciti e mai ci riusciranno, finché ci sarà chi come me continuerà ad emozionarsi per un pallone che rotola con quella gioia e quell’ingenuità che sono congeniali solo a chi ancora sa mantenere integro il bimbo che è dentro di sé…