Germania-Italia a Euro 2016,
ennesimo triste capitolo della storia della nostra nazionale, ennesima sconfitta che brucia, non tanto per l’eliminazione
in sé che ci sta, ma per come è arrivata e per il modo in cui certi giocatori
si sono comportati in un momento fondamentale per il nostro cammino agli
europei…
Premesso
che si sia già trattato di un miracolo riuscire ad arrivare ai quarti con una
squadra dal tasso tecnico più basso di tutta la storia del calcio italiano, e
che Antonio Conte abbia dato vita a una piccola impresa in virtù dei calciatori che
aveva a disposizione, ma ciò che fa più rabbia è l’atteggiamento dimostrato da
qualcuno proprio in occasione dei rigori, epilogo di una partita tutto sommato
equilibrata, dove a tenerci a galla più che le giocate degli attaccanti sono
state quelle dei difensori, i veri fuoriclasse di questa competizione
continentale…
Per
carità, si potrebbe dire di tutto: “prova a trovarti tu dal dischetto con
davanti uno dei portieri più forti al mondo”, “prova tu a rimanere lucido
mentre ti giochi un europeo”, ma c’è modo e modo di agire e ci sono situazioni
dove devi comportarti da uomo e non da ragazzino viziato, e allora passi per
Zaza che era entrato da un minuto e che ha avuto l’onere di tirare uno dei primi rigori, purtroppo sbagliandolo, e per Bonucci che già ne aveva realizzato uno,
tenendoci in partita, ma Graziano Pellè, chi è costui? Come si è permesso di
sfidare Neuer, al momento del suo rigore, con l’atteggiamento da sbruffoncello
della peggior categoria?
Caro
Pellè, non ti ho mai sentito nominare prima che Conte avesse l’ardire di
convocarti!!!!Ti chiami forse Roberto Baggio, Francesco Totti o Alessandro Del
Piero?Quali recondite motivazioni ti hanno portato a sfidare uno che ha vinto
tutto nella sua carriera, mentre tu hai fatto qualche gol col Southampton,
neanche stessimo parlando del Real Madrid? Ma di che cucchiaio stavi parlando?
Quello che conservi nella cassettiera della tua cucina? No, perché poi il
risultato si è visto e hai fatto la figura del gigante nella fiaba dei tre capretti
furbetti, quella stessa che c’insegna che a far gli sbruffoni, prima o poi si
finisce male!
E
per un "ominicchio impomatato" ci sono stati però tanti uomini veri, Gigi Buffon,
Andrea Barzagli, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, la nostra granitica
difesa che ha tolto più di una castagna dal fuoco ad Antonio Conte…Le lacrime
di questi campioni, ultimo baluardo di un calcio di qualità e di sostanza, che
hanno lottato fino all’ultima goccia di sudore per rendere onore alla maglia
indossata, fanno riflettere sul livello che l’italico pallone ha ormai
raggiunto, dove a tenere alta la bandiera è la sola Juventus, unitamente a
poche altre squadre…
A 10
anni da Berlino, di cieli azzurri se ne vedono ben pochi, e la sVentura è
dietro l’angolo, ci vorrebbe una rivoluzione a partire dall’alto perché il
pesce puzza sempre dalla testa, anche perché su una federazione che rifiuta
Lippi e accetta Tavecchio ci sarebbe non da riflettere, ma da scrivere
un’enciclopedia…
Scusate
la schiettezza, e se ho offeso qualcuno chiedo venia, ma il pallone è il mio
giocattolo preferito e guai a distruggere un giocattolo a un “bambino”…ci hanno
provato nel 2006, ma non ci sono riusciti e mai ci riusciranno, finché ci sarà
chi come me continuerà ad emozionarsi per un pallone che rotola con quella
gioia e quell’ingenuità che sono congeniali solo a chi ancora sa mantenere integro
il bimbo che è dentro di sé…
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