Dall’inferno al paradiso
solo andata, è il biglietto che hanno strappato ieri sera Antonio Conte e la Juventus
a Trieste, per una destinazione che aspettavamo da tanto, troppo tempo, per una
gioia strozzata in gola da 6 anni, tra fango e ingiustizie d’ogni sorta, tra
serie B e settimi posti raggiunti a stento, tra i tentativi vani di chi con
difficoltà stava lottando per ritornare grande e per riprendersi prima di tutto
la dignità oltre che la competitività, strappate bruscamente dalle assurde
sentenze di tribunali pilotati ad hoc.
E’ lo scudetto numero 30,
non uno di meno, perché i campionati si vincono esclusivamente sul campo, e ce lo
coccoliamo tutto questo bel tricolore che sa di rivincita, con le lacrime agli
occhi di chi ha saputo attendere, di chi è caduto e si è rialzato, di chi ha
sperato in silenzio, di chi ci ha sempre creduto dal primo all’ultimo turno di
questo campionato, di chi quando ha sentito pronunciare il nome di Antonio
Conte come possibile allenatore della Juventus, ha già sentito forte nell’aria
il profumo della vittoria, sapendo bene quanto questo ragazzo salentino, il
nostro Capitano di tante battaglie, avesse la voglia di vincere ben incorporata
nel suo Dna…
Questo titolo è soprattutto
suo, perché ci ha creduto dal primo all’ultimo istante, ha portato avanti con
coraggio e determinazione le sue scelte, ha rinvigorito e ridato stimoli a giocatori
che sembravano aver perso la bussola, ha esaltato le qualità di talenti che
faticavano ad esplodere, ha dato compattezza ad un gruppo di vecchi e nuovi
elementi, si è appoggiato all’esperienza di campioni blasonati, ergendoli a
vice-allenatori, ha restituito a tutti noi la gioia di tifare Juve, semmai se
ne fosse andata via, oltre al piacere di vederle giocare un calcio-champagne
che unitamente ai risultati ci ha portato lassù, più in alto di tutti, da
imbattuti, fino alla conquista della terza stella!!!
Ancora fatico a crederci, ma
è una splendida realtà, siamo Campioni d’Italia per la trentesima volta e la
mia fierezza e il mio orgoglio di tifare per questa squadra vanno alle stelle…
E’ così che mi viene spontaneo pensare a quella bambina che iniziò a sostenere
la Juve tanto tempo fa, quella stessa che andava a fare i cortei col suo papà a
soli due anni, ancora inconsapevole di quante soddisfazioni la scelta di essere
juventina le avrebbe dato, quella che a 18 anni volle a tutti costi la torta a
forma di maglia bianconera, quella che sfidò l’Olimpico e la curva sud bardata
di sciarpe e t-shirt juventine, quella stessa che con la follia dei suoi 32
anni suonati stamattina è uscita a comprare il giornale a Firenze con la sua
maglietta bianconera addosso con la voglia di fare a tutti “ciao ciao” con la
manina!
Dunque non posso fare a meno
di ringraziare per primo il mio papà che se non mi avesse trasmesso questa fede
così forte, così vera, così viscerale, ora non sarei qui a festeggiare e non lo
sarei stata in tutti gli anni dei precedenti trionfi da me vissuti, e
soprattutto non sarei quella che sono, con la mia sana pazzia di dimostrare la
mia juventinità in ogni ambito e in ogni luogo, e la mia fierezza di essere, da
tifosa, parte integrante di questa meravigliosa squadra…
E i miei grazie vanno
ovviamente ad ogni singolo componente di questa immensa compagine che della
forza e della coesione del gruppo ha fatto la sua arma vincente, basti vedere
che hanno segnato davvero tutti, portieri esclusi, per farci capire la
straordinarietà di questa squadra e la dimostrazione che a volte non è
necessario avere un unico top player per andare avanti, ma ogni individualità,
messa insieme, può fare la differenza!!!
Grazie ai mastini della
difesa, tra l’altro la migliore del torneo, su tutti l’indiscutibile bandiera
Buffon, il roccioso Chiellini, il muro di Berlino-Barzagli, e perché no anche
il giovane Bonucci, nonostante alcune incertezze di troppo, puntualmente
recuperate con gol-pesanti….
Grazie al motorino svizzero
Lichtsteiner, a Caceres, che ogni qual volta sia stato chiamato in causa ha
saputo ripagare la fiducia anche con reti decisive, a Paolino De Ceglie, la cui
crescita è stata evidente; grazie alla nostra cabina di regia guidata sapientemente
dal metronomo Andrea Pirlo, sempre impeccabile, e dal principino Marchisio,
nella stagione della consacrazione, grazie a re Artù Vidal, la vera rivelazione,
con la sua grinta e i suoi siluri infilati in rete.
Grazie a Simone Pepe, per la
sua splendida rovesciata alla Lazio e per altro ancora, grazie alla “pulce di
Talla” Giaccherini, la vera scommessa di Conte, l’umile soldatino, approdato
dalla gavetta al trono d’Italia, grazie a Mirko Vucinic che in un’alternanza di
luci e ombre ha saputo comunque illuminarci nei momenti-chiave, a Mitra-Matri
che nella prima parte della stagione ha fatto la differenza, a Fabio
Quagliarella, sempre pronto agli ordini di mister Conte, e perché no anche a
Marco Borriello, il cui taglio di capelli rimane sempre discutibile, ma che ben
stimolato da Capitan Antonio ha saputo ritrovare il gol proprio quando serviva…
E l’ultimo grazie, ma non in
ordine di importanza, va a lui, alla nostra storia, alla Juventus in persona,
Alessandro Del Piero, grazie alla sua paziente attesa in panchina, alla sua
umiltà di non chiedere niente di più, alla sua capacità di entrare in campo e
dare sempre il meglio, di realizzare gol fondamentali nonostante pochi scampoli
di partita giocati, di regalarci sempre e solo perle di classe e di farci
asciugare gli occhi ieri sera per delle lacrime che mentre osservavano il suo
volto fiero, ma triste, erano intrise di
gioia e di tristezza allo stesso tempo, e di amara consapevolezza che
questi saranno quasi certamente i suoi ultimi 13 giorni in casa bianconera…
Come nella migliore delle
sceneggiature di un film, la parola fine alla corsa scudetto l’ha messa
involontariamente l’Inter, forse per un disegno divino, quasi a doverci
restituire quanto in gran parte anche loro ci hanno tolto, ma l’inizio di
questa fantastica pellicola e tutto l’intero svolgimento delle scene
successive, siamo stati solo noi a girarlo e allora riguardiamoci ancora una
volta questo colossal e godiamoci
istante per istante, ma non fermiamoci qui e iniziamo subito a scriverne il sequel…e intanto Allegri non canta
più!!!
Cara Benji,
RispondiEliminaormai da due giorni veleggio per aria, volando come stella tra le stelle, lì è il nostro posto, la Signora è tornata ad occupare il trono che le spetta. Il giuoco del calcio trionfa ancora contro tutte le multinazionali, le polemiche, le cattiverie, le ingiurie, le subdole politiche contro sia ai tg, che sulla stampa etc. Il calcio è un giuoco come solo la Juve riesce a far vedere, tornando col cuore e con le gambe, con il nostro vecchio nuovo re Antonio a guidare dopo anni di militanza sul campo, ora dalla panchina ma sempre con l'intelligenza tattica e la grinta del ragazzetto che faceva le fiamme in campo negli anni novanta, una furia del campo, che nessuno poteva tenere. Ora è lì al timone, dopo anni gloriosi altrove, ora la prova della verità. Campione d'Italia con la sua Juve. La quadratura del cerchio: giocatori che per la maggior parte giocavano già assieme, con qualche innesto favoloso, inutile dire chi, e alcuni giocatori che provenendo da altre squadre trovano da noi l'ambiente ideale dove esprimersi al meglio. Il risultato è il più bel gioco che si sia visto in Italia negli ultimi 6 anni. Già, perchè bisogna ritornare al 2006 per ricordarcene uno analogo, quella Juve che poi fu la spina dorsale dell'Italia campione del mondo. Ora sul tetto d'Italia torna la nostra amata Juve, il cammino dantesco è ultimato, ci ritrovammo per una selva oscura in B sei anni fa, ora siamo risaliti in Paradiso col nostro Virgilio Conte, eccoci dove il tempo ci attendeva e le scorrettezze degli uomini c'avevano relegato. Ora si riparte, le lacrime e la gioia sono come mai prima, perchè tornare grandi dopo aver toccato il fondo è ineffabile. Il momento sportivo più bello della mia vita. E vedere Alex con quel viso da bimbo di 10 anni mi fa capire che ancora qualcuno gioca al calcio vero per divertirsi e divertire, per sognare e far sognare. Forza Juve, Forza Conte, Forza Alex e Gigi e tutti gli altri e tutti noi, vero esempio di valori e sportività e bel gioco in Italia e nel mondo...sì nel mondo dal prossimo settembre per tornare grandi anche lì. E che Alex possa rimanere dove è casa sua.
Grazie del tuo splendido commento...purtroppo il destino di Alex mi sembra già scritto, ahimè!!! Le logiche del calcio non coincidono con quelle dei sentimenti di noi tifosi, resta il fatto che nel nostro cuore un campione simile rimarrà sempre e solo bianconero!!!
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