Massimiliano D'Arca, alunno del "Giorgi" |
Si è parlato tanto in questi mesi del bullismo a Lucca e degli
incresciosi avvenimenti dell’ITC Carrara e negli scorsi giorni il discorso è stato
ripreso in occasione del consiglio congiunto di provincia e comune sul bullismo,
tenutosi in sala Ademollo, a Palazzo Ducale, in un doveroso approfondimento che
ha aperto interessanti scenari.
Di fronte a un pubblico gremito, esponenti politici e sindacali,
insegnanti, giornalisti , studenti e dirigenti scolastici, la seduta si è
aperta con la visione di un video realizzato dai ragazzi di classe 2A del ‘Giorgi’,
dal titolo “Ora basta” presentato in occasione del recente concorso scolastico “Login-Connessioni
Umane (Ti conosco-mi riconosco) portato avanti dal Polo Fermi-Giorgi, un vero e
proprio inno alla solidarietà, alla lotta al bullismo e alla voglia di porvi
fine con atteggiamenti di positività e collaborazione tra compagni o membri di
un gruppo.
Video classe 2A in proiezione |
Sono seguiti interessanti interventi di studiosi e criminologi sulla
genesi del fenomeno e le tecniche di prevenzione, nonché la presentazione di un
grafico con le statistiche recenti atte ad indicare la crescita preoccupante di
episodi-limite nella sola provincia lucchese.
Tra i vari ospiti, hanno colpito in particolare le parole del preside
dell’ITC Carrara, Cesare Lazzari, strettamente coinvolto nelle vicende che
hanno portato Lucca, suo malgrado, agli onori della cronaca. Il dirigente ha
parlato di colpe non attribuibili solamente agli studenti, ma anche ai
principali canali educativi, scuola e famiglia, e della necessità di proporre
modelli positivi ai nostri giovani, spesso attirati da esempi errati ed
incentrati su furbizia e corruzione. Lazzari ha posto ancora l’accento sullo
stato di anarchia culturale in cui molti giovani vivono, confondendo informazione
con conoscenza ed immergendosi in una realtà virtuale che li disconnette
pericolosamente dalla realtà di cui potrebbero e dovrebbero essere attori diretti.
L’aspetto sicuramente più rilevante del consiglio è stato quello di
poter ascoltare il punto di vista dei ragazzi, parte in causa, nonché
protagonisti principali del processo educativo. A tal proposito brillante è
stato l’’intervento di Massimiliano D’Arca, allievo della classe quinta D dell’Istituto
Professionale 'Giorgi', il quale, con estrema cognizione della
problematica in oggetto, ha espresso il suo pensiero sull'importanza della
prevenzione del fenomeno attraverso esperienze di condivisione che stimolino
l'empatia tra pari e siano alla base di un rapporto positivo. Una bella prova
superata per il giovane allievo, prima dei prossimi esami di maturità che lo
attendono.
Il futuro non è poi così ‘grigio’ se possiamo contare su ragazzi del
genere, ai docenti ed ai genitori il compito di aiutarli a ridipingerlo;
tuttavia, affinché il loro cielo sia sempre più azzurro, non basterà dotarli di
una tavolozza, ma insegnar loro a scegliere i colori.
Beniamina Callipari
Nell'articolo si parla di educazione, rapporto scuola/famiglia degradato. Erano presenti docenti Dirigenti, alunni,ecc. Ma spesso in queste occasioni è totalmente assente la componente genitori, pilastro insieme agli insegnanti responsabili del patto educativo.
RispondiEliminaC'è bisogno di coinvolgere anche le famiglie con i loro rappresentanti!