È
sempre difficile commentare una sconfitta, ma quella subita dalla Juventus col
Galatasaray appare talmente irreale e assurda che è quasi incommentabile, si perché
non è stata una partita di calcio, ma di hockey sul ghiaccio e non è stata
giocata in 90 minuti, ma in due giorni, fatti di ansie e di ripensamenti continui
da parte di una federazione, la Uefa, che dovrebbe dimettersi in tronco per l’incapacità
dimostrata nel risolvere una questione poi nemmeno tanto difficile e per giunta
di sua stretta competenza…
Sia
chiaro, signori, non cerchiamo alibi, perché in fondo non è stato solo quel gol
di Sneijder a 5 minuti dalla fine a farci dire addio alla Champions, ma quei due
ridicoli pareggi col Copenaghen e con lo stesso Galatasaray in casa, che per una
squadra con le nostre ambizioni dovevano essere invece 6 punti pieni e di fatto
non lo sono stati…
È
chiaro come il sole, la qualificazione doveva arrivare molto prima e non all’ultima
gara del girone dove invece ha fatto da padrone uno spettacolo inqualificabile
che era tutto tranne che calcio, dove è stata messa in pericolo anche la stessa
incolumità dei calciatori per delle insulse esigenze di calendario dei signori “Platini
e company”, dove una partita fondamentale è stata falsata senza “se” e senza “ma”
e al giro di un pallone è stato anteposto il solito caro vecchio “giro di soldi”!!!
Difficile
commentare, impossibile dire qualcosa di anche minimamente tecnico rispetto a
quanto si è visto nel lungo match giocato tra il 10 e l’11 dicembre scorsi;
forse prima dell’interruzione avvenuta al 30’ del primo tempo era la Juve a
sembrare più propositiva, mentre nella seconda parte di gara del giorno
successivo, in un campo più di patate che di calcio, entrambe le squadre sono
state inabissate dalla coltre nevosa caduta sulla vecchia città di Costantino,
abbandonandosi a qualche sprazzo di gioco, fatto di qualche lancio lungo e tanta
buona volontà…
In
una partita così (partita è a dir poco un eufemismo) a fare la differenza
poteva essere solo il caso, e così provando a giocarcela fino alla fine, con un
Carlitos Tevez, guerriero indomito anche tra i ghiacciai di Istanbul e con un
risultato che sul finire della gara sembrava ormai consolidarsi su uno 0 a 0 a
noi favorevole ai fini della qualificazione, è arrivato come una doccia fredda,
più fredda della neve turca, il gol-vittoria di Sneijder, il ripudiato
inter-triste, a mettere fine ai nostri sogni di gloria!
Inutili
le urla di Conte all’arbitro Proença per tutto il corso del match: “this is not football”…Purtroppo anche
questo è calcio, anche così si può perdere, anche così, in meno un attimo, e
con due risultati favorevoli su tre, ti ritrovi fuori dalla Coppa più
prestigiosa e con l’amaro in bocca…
In
realtà un amaro me lo sarei anche bevuto per digerire questo assurdo epilogo,
ma dato che l’ulcera non me lo consente, ho bevuto il mio solito bicchiere di
succo d’arancia e ho provato ad andare avanti…
D’altronde
la Juve fa questo, chiude capitolo e ne riapre un altro, non dimenticando gli
errori compiuti, ma cercando di farne tesoro e da essi ripartire più forti di
prima…ora ci aspetta l’Europa League, non sarà la Champions, ma è pur sempre
una competizione più che rispettabile e come tale ce la giocheremo fino in
fondo, magari fino alla finale in scena proprio allo Juventus Stadium!
In
ultimo non mi sento di far processi a nessuno su quello che si poteva o non si
poteva fare, ma da fedele tifosa mi butto a capofitto nelle numerose sfide che
ancora ci aspettano per sostenere ancora di più questo gruppo di meravigliosi
ragazzi che da 3 anni a questa parte ha saputo regalarci nient’altro che
soddisfazioni…
C’è
uno scudo da difendere e da riconquistare e lotteremo con le unghie e con i
denti fino alla fine per rivincerlo e tentare così, dopo Istanbul, di parlare
di nuovo di calcio, quello vero, e di tornare ad apprezzare i virtuosismi dei
campioni e non le falle di un rettangolo verde!!!
Quanto
a chi ancora sta godendo per la nostra disfatta, non potendo come sempre gioire
delle proprie vittorie, continui pure a trastullarsi ancora e ancora delle
sconfitte altrui, essendo talmente avvezzo alle proprie, da non vederle
neppure!!!
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