In una domenica che non ti aspetti,
quando il trionfo è nell’aria, ma non è ancora tale, quando pensi di
crogiolarti sul divano, che tu sia giocatore o semplice tifoso, quando pensi
che sia la solita domenica oziosa quando la Juve non gioca… arriva sorprendentemente
da Catania il bollettino che non ti aspetti: la Roma è sotto di un gol, poi di
due, poi accorcia le distanze, poi di 3, poi di 4…è così che alle 17:01, senza
lo sforzo minimo se non quello di stare appiccicato allo schermo per vedere l’evolversi
di una situazione che non ti aspettavi, è proprio lì che realizzi che sei
campione d’Italia per la 32esima splendida volta e per il terzo anno di fila da
quando su quella panchina siede l’uomo dei record: Antonio “vincente” Conte…
In fondo nel posticipo di lunedì con l’Atalanta
sarebbe bastato anche un pareggio per avere la matematica certezza del titolo,
ma è stato tutto ancor più facile, perché trionfo è stato senza giocare
nemmeno, perché la Roma ha mollato gli ormeggi, dopo una stagione a tutta
birra, conscia che ormai la Signora era del tutto inarrivabile…
Ed allora in un pomeriggio di maggio,
non il 5, ma il 4, questo poco importa, è arrivata una nuova entusiasmante
vittoria, quella a cui nonostante tutto non sei mai abituata, dopo 3 anni ai
vertici, ma che hai voglia di festeggiare e di godere a più non posso, come
fosse il primo dei trionfi bianconeri a cui stai assistendo…
Si perché se sei juventino dentro, nel
cuore e nel sangue, di Juve non ne hai mai abbastanza e così vorresti gridarlo
ogni singolo momento della tua giornata, sebbene non sia una novità: siamo i
Campioni d’Italia, siamo i migliori, ieri, oggi e sempre…
E corri alla ricerca di ogni immagine,
di ogni video che lo racconti, che lo testimoni, che ti faccia rendere conto di
quanto successo, perché pur avendolo vissuto innumerevoli volte nella tua vita,
mantieni ancora quell’incredulità, quello stupore della prima volta, quella
gioia ogni volta più grande nello scoprire che è di nuovo realtà, che siamo i
più forti e che dopo una cavalcata trionfale e quanto mai sudata siamo di nuovo
qui, dieci spanne sopra gli altri…
Emozioni, sempre nuove, sempre belle,
mai le stesse che ti aiutano a non cadere vittima dell’assuefazione, dell’abitudine
e che se così accadesse capiresti di essere probabilmente affetto da una scarsa
e neanche tanto mal celata “non juventinità”!!!
È un po’ come essere sempre bambini e
mantenere quella meraviglia e quel disincanto tipico dell’età infantile, quando
basta poco per essere felici e ogni giorno ti appare sempre diverso e
ugualmente bello e degno di essere vissuto…
E allora da quel giorno mi emoziono
ogni frazione di secondo, a rivedere i gol di Tevez, campione di umiltà oltre
che di classe sopraffina, quello che doveva spaccare lo spogliatoio con quel
suo caratteraccio e che invece ha conquistato il cuore di compagni e tifosi, a
rivedere le prodezze di Llorente, quello “sconosciuto” spagnolo già additato a
gennaio come un flop e poi rivelatosi giorno dopo giorno più decisivo, la
maestria di Pirlo, sempre più
imprescindibile nel dettare i tempi e i ritmi di questa squadra e a
farci sognare con le sue punizioni “maledette”, la magnificenza di Buffon e
quel rigore decisivo parato al Genoa che vale come un gol realizzato, la grinta
e la leadership di Arturo Vidal, più che mai guerriero in mezzo al campo, la
classe e l’eleganza di Paul Pogba, il golden boy che quando gioca danza e
quando segna fa esplodere le curve di gioia e non di petardi, la signorilità e
la juventinità di Claudio Marchisio, che in silenzio ha fatto spazio agli altri
per poi ritornare a brillare in quel centrocampo così gremito e a battere forte
la mano su quel cuore bianconero, le corse infinite di Lichtsteiner ed Asamoah,
più veloci della luce e con la benzina sempre in corpo, l’impeccabilità della
nostra difesa, col sempre più roccioso Barzagli, il mastino Chiellini, mai
domo, il regista Bonucci e i suoi lanci perfetti per gli attaccanti…
Loro e tutti gli altri ancora, che
quando sono entrati hanno fatto la loro parte, ci hanno messo il cuore ed hanno
speso fino all’ultima goccia di sudore pur di tenere in alto questa
meravigliosa compagine, e di regalarci successi ed emozioni a non finire: Caceres,
Giovinco, Quagliarella, Isla, Padoin e chi più ne ha più ne metta…
Ognuno di questi tre scudetti ha facce
diverse e protagonisti sempre nuovi, ma su tutti l’emblema e il punto di
riferimento di questo triennio straordinario rimane sempre e solo lui: Antonio
Conte…che anche ieri contro l’Atalanta, in una partita ormai ininfluente da
ambo le parti, ha urlato e sbraitato come sempre, fino all’ultimo filo di voce,
conducendo i suoi verso l’ennesima vittoria e forse verso il record dei 100
punti…
Ecco, questo è Antonio Conte, questa è
la Juve, indomabile, instancabile e famelica come non mai di vittorie, come il
primo giorno, quando venivamo da due settimi posti e dalla più grande onta
mediatica e giudiziaria che avessimo mai subito…30, 31 e 32, sono tutti i suoi
che entra a buon diritto nella storia, bianconera e non solo…
E allora mille grazie ancora Antonio, e
grazie infinitamente Juve…dal baratro alla rinnovata gloria il passo è stato
breve…e in un battito di ciglia ci avete riportato fin lassù, nel posto a noi
più consono ed usuale, quello dall’alto del quale da tre anni a questa parte
continuiamo a dire instancabilmente: Siamo noi, siamo noi, i Campioni dell’Italia
siamo noi!!!
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